Romena uccisa a pugni, Alessio Burtone arrestato

« Older   Newer »
  Share  
~miiku;
view post Posted on 19/10/2010, 18:16




Stesso delitto, stesso trattamento. La magistratura, tre anni dopo Doina Matei, la prostituta di Bucarest che uccise Vanessa Russo a Termini con un ombrello, ha fatto vedere quasi plasticamente che la Legge a volte è davvero uguale per tutti. Alessio Burtone, il ventenne che venerdì 8 ottobre ha ucciso con un pugno un’infermiera romena alla Stazione Anagnina, è stato prelevato a casa a Cinecittà (dove era agli arresti domiciliari) e riportato in carcere a Regina Coeli da un nugolo di carabinieri. Un gruppo di amici del ragazzo, raccolti sotto l’abitazione in una bolgia da stadio circa duecento persone insultavano gli uomini dell’Arma mentre Burtone, nascosto dal cappuccio di una felpa blu, veniva portato via. Una mezza dozzina di anziani, anche loro raccolti per strada, è andata oltre: «Glielo avrebbi dato io un cazzotto a quella mignotta urlavano Alessio, sei un grande!». Realtà da brividi. Ma realtà. Il Giudice delle indagini preliminari, Sandro Di Lorenzo, ha giustificato l’ordinanza di custodia con la possibilità che Burtone fugga o inquini le prove. Ma la verità è anche un’altra. Quando il magistrato concesse al giovane il beneficio degli arresti domiciliari dopo due notti in cella, sapeva che esisteva un filmato dell’aggressione nella metro ma non aveva potuto vederlo per motivi tecnici.

L’immagine del ventenne che colpisce Maricica Hahaianu con tutta la forza che ha e poi se ne va senza neppure darle uno sguardo hanno avuto un peso enorme nella decisione. Come lo ha avuto il fatto che ora Burtone, esattamente come lo fu Doina Matei, è accusato di omicidio preterintenzionale e non più di lesioni gravi come all’inizio.A questi elementi si sono aggiunte le prime notizie arrivate dall’Istituto di Medicina Legale dell’università “Sapienza”. L’autopsia sul corpo della vittima, eseguita ieri nel primo pomeriggio, avrebbe confermato che la romena subì un colpo al mento che «provocò in lei una immediata perdita di coscienza». Per questo la donna cadde all’indietro, svenuta, come un pugile che crolla sul ring. I consulenti nominati dal pubblico ministero, Antonio Calaresu, terranno conto anche del video per determinare con esattezza le cause del decesso.

I medici, al primo esame, hanno evidenziato una escoriazione lunga un centimetro sotto il labbro sinistro. Una cosa che valuteranno, essendo passati, al momento dell’esame, dieci giorni dall’aggressione. I risultati definitivi dovrebbero essere stilati tra circa un mese. «Se il pugno non fosse stato così forte dice uno dei periti la donna forse sarebbe caduta proteggendosi. Invece è crollata e il caso ha voluto che la frattura all’occipite sia andata a danneggiare il tronco encefalico. Insomma, è un caso anche sfortunato». Il pugno, bisogna ricordarlo, arrivò al termine di una lite verbale durante la quale Burtone e la Hahaianu si scambiarono insulti a non finire.

Alessio Burtone, attraverso Fabrizio Gallo, l’avvocato difensore, ha ripetuto di essere molto provato. «Più che la prospettiva del carcere avrebbe detto al legale la cosa che mi fa disperare è la morte della donna». Ma una foto, impietosamente, mentre gli amici inneggiano a lui, lo ritrae quasi sorridente mentre entra nella macchina dei carabinieri di Cinecittà. Tensione o altro non si saprà mai.

Saputo degli insulti ai carabinieri, Alessandro Di Giovanni, avvocato della famiglia di Maricica Hahaianu, si è detto «turbato». «È stato fatto un processo mediatico e all’inizio si è parlato di una provocazione di Maricica aggiunge Ma noi siamo sereni, le carte processuali parlano chiaro. Una provocazione la faccio io. Se il ragazzo fosse stato romeno e la ragazza italiana oggi ci sarebbe stato questo sparuto gruppo di persone che si sono schierate dalla parte dell’indagato? Credo che la risposta sia chiara». di L. Lip.
 
Top
0 replies since 19/10/2010, 18:16   10 views
  Share